Foto del porticciolo del piccolo borgo di Le Grazie a Porto Venere

Le Grazie

Le Grazie

La Città dei palombari

La denominazione della popolosa borgata in comune di Porto Venere si fa risalire al culto della Madonna delle Grazie introdotto dai monaci benedettini di Monte Oliveto che si stabilirono in questa appartata insenatura del Golfo spezzino e vi costruirono il convento e la chiesa, dedicata appunto a Nostra Signora delle Grazie.
Vanto della borgata sono i maestri d’ascia ed i calafati, rinomati e ricercati già nella prima metà del 1200.
Fiore all’occhiello è poi l’attività subacquea. I palombari delle Grazie hanno operato ed operano, con perizia e coraggio, fra difficoltà e pericoli, nei mari di mezzo mondo. Tanto che con delibera della Giunta comunale di Porto Venere, la borgata è stata denominata “La Città dei palombari”.

Il Santuario di N.S. delle Grazie

Il Santuario della Madonna delle Grazie, chiesa parrocchiale, in origine era piccola chiesa fondata dai monaci, come accadde per l’annesso convento, dove si possono ammirare pregevoli opere d’arte ivi custodite. Citiamo un dipinto su legno raffigurante la Beata Vergine; Santa Margherita, Il Miracolo di San Venerio, del Casoni; una Madonna con Bambino e Santi attribuita al pittore sarzanese Domenico Fiasella; un artistico coro intarsiato da Paolo da Recco.

Il Convento degli Olivetani

Nell’ex Convento degli Olivetani, la sala refettorio conserva un’ammirevole decorazione ad affresco di Nicolò Corso, pittore genovese operante sul finire del Quattrocento principalmente per i monasteri degli Olivetani, come appunto quello di N.S. delle Grazie. L’ampia fascia affrescata è delimitata da varie cornici. Tra i fregi decorativi notiamo la Madonna col Bambino e San Giorgio; San Bartolomeo, Sant’Elena, San Benedetto e, in una grande lunetta, la Crocifissione, con la figura di Gesù Cristo e due angeli e, ai piedi della croce, San Giovanni, la Beata Vergine Maria e la Maddalena. Sullo sfondo, c’è chi vuole vedere nel paesaggio raffigurato un riferimento alle Grazie e al suo convento.

Il Cantiere della Memoria

Il Cantiere della Memoria, inaugurato nell’estate 2016 in un fondo dell’antico borgo che si affaccia sul mare, è stato creato per recuperare e valorizzarle memorie delle attività sul mare. Esso opera attraverso iniziative espositive, incontri, spettacoli e attività didattiche per le scuole. Sempre aperto, espone permanentemente una parte della ricca collezione di strumenti di lavoro di maestri d’ascia e calafati raccolti in oltre mezzo secolo da un rinomato maestro d’ascia, locale, Pietro Ricci.

Il Forte Varignano

Il Forte Varignano, attualmente sede del Raggruppamento Subacquei - Incursori della Marina Militare “Teseo Tesei”, si trova all’estremità di ponente del borgo delle Grazie. Costruito dalla Repubblica di Genova nel 1724, ebbe anche funzione di lazzaretto ed in seguito, sotto il Regno sabaudo, di carcere. In due occasioni vi fu condotto prigioniero Giuseppe Garibaldi: nel 1862 a seguito della battaglia d’Aspromonte, quando l’eroe fu ferito, e nel 1867, quando fu arrestato in Toscana dove stava reclutando volontari nell’intento di muovere all’occupazione di Roma.